Come certificare un impianto elettrico già esistente - Blog

15-09-2023

Come certificare un impianto elettrico già esistente

In questo articolo vogliamo focalizzarci sull’importanza della certificazione di un impianto elettrico esistente. In particolar modo per gli impianti eseguiti prima dell’entrata in vigore del Decreto Ministeriale del 22 gennaio 2008, n. 37.

Quando si acquista o si ristruttura una casa uno degli aspetti a cui prestare la massima attenzione è l’impianto elettrico. Infatti, dal punto di vista normativo questi ultimi devono rispondere a determinati requisiti di sicurezza, richiesti dalla norma CEI 64/8.

Vediamo ora quali sono i vari passaggi per certificare un impianto elettrico già esistente.

Quali sono i passaggi da effettuare per certificare un impianto elettrico esistente?

Per verificare se un impianto elettrico già esistente è a norma, il lavoro deve essere eseguito da parte di un tecnico abilitato che dovrà poi certificare la conformità dell’impianto rinnovato e messo a norma.

Se l’impianto elettrico non è conforme al decreto ministeriale c’è l’obbligo di adeguarlo alle dotazioni di sicurezza minime che sono previste dai regolamenti. Ciò significa che deve essere effettuata la messa a norma.

Cosa significa mettere a norma un impianto esistente

Mettere a norma un impianto elettrico significa sostituire e aggiungere tutti i componenti, scatole, cavi e interruttori, che garantiscono il raggiungimento dei parametri minimi e i dispositivi salvavita e di protezione diretta dei componenti come interruttore differenziale, dispositivo di sezionamento, dispositivo di protezione dalle sovracorrenti.

Ciò che rimane invariata è la struttura, quindi devono essere tenuti nella stessa posizione gli interruttori e le prese. Infine, per essere a norma, l'impianto elettrico deve avere la relativa Dichiarazione di Conformità, fornita dal professionista abilitato e necessaria ogni qualvolta si intervenga su impianti elettrici.

Cosa fare se manca la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico?

La Dichiarazione di Conformità, come abbiamo anticipato poche righe sopra, serve a certificare la realizzazione di un impianto a regola d’arte, secondo quanto dettato dalla normativa in vigore.

Questo documento è necessario in caso di:

  • Nuova installazione
  • Manutenzione straordinaria
  • Modifica
  • Ampliamento

Ci sono alcune situazioni in cui la Dichiarazione di Conformità o Di.Co. non deve essere compilata: in caso di manutenzione ordinaria oppure dopo aver effettuato semplici verifiche o controlli dell’impianto.

Quando la DiCo originale non è più reperibile, è possibile ricorrere alla Dichiarazione di Rispondenza. Si tratta di un documento che sostituisce il certificato obbligatorio per gli impianti di qualsiasi edificio e si può redigere solo se gli impianti sono stati realizzati prima dell'entrata in vigore del DM 37/08

Negli impianti eseguiti tra il 13/03/90 (data in cui era entrata in vigore della legge 46/90) e il 27/03/2008, la Dichiarazione di Rispondenza può sostituire la dichiarazione di conformità.

Anche in quest’ultimo caso la dichiarazione deve essere redatta da un tecnico abilitato o dal responsabile tecnico di un'impresa abilitata che esercita la professione da almeno cinque anni.

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Infatti, SPAC Start Impianti SPAC EasySol sono dotati di un comando integrato Di.Co. che consente di stilare in autonomia la Dichiarazione di Conformità permette anche di realizzare velocemente il libretto d'impianto o l’eventuale rispondenza.

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